Palermo capitale della cultura 2018
Ritratto di Giorgia Butera, sociologa della comunicazione, scrittrice ed advocacy
Giorgia Butera mi accoglie con un grande sorriso. La vado a trovare in una casa d’accoglienza di giovani migranti, tutti minorenni. E’ un fiume in piena: tante cose da dire riguardo la cooperazione umanitaria internazionale, la lotta allo sfruttamento sessuale dei minori, ma anche di situazioni di degrado socio-culturale della nostra città.
“I Sogni Son Desideri. Sono Bambina, Non Una Sposa” è uno dei suoi tanti libri, col focus sulla ricerca internazionale riguardante il fenomeno dei matrimoni precoci e forzati e le spose bambine.
Mete Onlus è la sua associazione, con lo scopo della promozione e protezione dei diritti umani in Italia ed all’estero, così come sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Si fa ritrarre indossando una maglietta dal messaggio inequivocabile: “Stop sexual tourism”, pratica, apprendo, molto diffusa presso noi occidentali.
E poi il volontariato, i contatti con l’ONU, le pubblicazioni e le lettere di encomio da parte delle alte cariche dello Stato.
Giorgia Butera è uno dei volti che rassicurano i migranti quando sbarcano nelle coste siciliane.
Ecco perché Palermo è anche Capitale dell’Accoglienza.